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POESIA_FLAVIA LEPRE

Flavia Lepre “Smorfie”,Edizioni Cronache Italiane, Salerno, 2011

Un canto di luce e verso la luce, che esce dall’esperienza del dolore, questo di Flavia Lepre. Dal dolore che attraversa il corpo e lo ferisce e sfinisce, l’autrice passa attraverso il cuore, con un volo d’amore e di affezione, al mondo interiore in cui ritrova verità nascoste, che diventano fonte di nuova linfa vitale.
“Nel mio cuore c’è solamente/un’agonia di desideri/sui quali il vento/passa sospirando…../”
L’esperienza del dolore si incarna in un duello “superbo” fra luce e ombre, della mente e del sentire, insieme:
“Restarsene inetti a sbirciare/i vari mutamenti:/l’infiammato delirio del sole,/la suprema follia della terra,/la dissacrata armonia del cielo,/….”
Questa forzata immobilità diventa il contesto in cui riscoprire e fare emergere più viva la fiamma della luce e della forza che abbiamo dentro.
L’immaginazione prende campo ed apre in questa condizione paesaggi e territori prima solo intravisti, ed ora chiari e meravigliosi.
“Che differenza fa se usando/l’arma della metamorfosi/l’immaginario diventa realtà?/”
Il poeta cerca la luce con il suo sentire, una luce che in realtà è già in lui, e la dipinge in immagini armoniose e vive:
“Gocciola il cielo. Io come cieca vado/a ricercar la luce. Scuri gli specchi/delle magie, delle illusioni vane./Stanche, disperse, le fantasie arcane/e i pensieri che rotolano nella cecità./”
E così anche: “Ha cantato a gola spiegata, il poeta,/ha narrato storie/di sconfitte e di vittorie,/ha sofferto, ha gioito e ha pianto./ E quanti han sofferto e pianto con lui,/han vissuto le epiche gesta/ di mitici personaggi del passato …../Intere generazioni il poeta ha affascinato!”
La poesia diventa, quale è davvero, voce corale della storia e della vita, in cui ognuno può riconoscersi ed immedesimarsi. La poesia è voce universale e non parziale o particolare. Così la poesia di Flavia Lepre tramuta ogni sentimento, ogni percezione e sensazione, in canto benefico da tutti percepibile e vivibile. Perché questo fanno i poeti: dipingono la vita e la ricreano.
“E per l’anima mia tutto sarà amore/sotto lo sguardo della luna/e la luce delle stelle non più evanescenti/”
“Molte cose la lontananza ha sbiadito/ma non il ricordo di te, del volto tuo./Cieca son stata e sorda e muta,/in abissali gorghi son sprofondata./Ma l’eco della tua voce ancor mi raggiunge,/….”
Ecco, sull’onda di questi versi, anche a noi è possibile rivedere luna e stelle, e il volto amato, e ascoltare la cara voce. Quando questo miracolo accade, non possiamo fare altro che commuoverci e riconoscere il suono della poesia. Universale e di tutti.
E questo è, sommamente, la poesia di Flavia Lepre.
Grazie a Flavia Lepre!
             aprile 2012                               Sandra Evangelisti

Flavia Lepre è nata ad Arona città nella quale vive,nel 1930. E’ poetessa, scrittrice, saggista, giornalista e critico letterario e artistico. Ha pubblicato diversi libri: “Schegge di cuore” (1978), “Lentamente nel vento” (1984), “Liriche”(1987), “Ore” (1989), “Bruciano i sogni”(1992), “La città di pietra” (1995),” Layers of Cocolate” (1998), “Per te, amore mio!”(2000), e di recente “Smorfie”(2011) .

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